Un collaboratore di giustizia è una persona che, avendo commesso un reato, decide di collaborare con le autorità investigative (solitamente forze dell'ordine e magistratura) fornendo informazioni utili per l'accertamento di altri reati e per l'individuazione e la cattura dei responsabili. In cambio di questa collaborazione, il collaboratore può ottenere benefici, che variano a seconda della legislazione del paese e della rilevanza della collaborazione prestata.
In Italia, la figura del collaboratore di giustizia è disciplinata da leggi speciali, soprattutto in materia di criminalità organizzata (mafia, camorra, 'ndrangheta, ecc.) e terrorismo. La legge prevede una serie di benefici, tra cui:
È importante sottolineare che la collaborazione deve essere completa%20e%20veritiera. Se si scopre che il collaboratore ha mentito o ha nascosto informazioni rilevanti, i benefici concessi possono essere revocati. La valutazione dell'attendibilità del collaboratore è un compito delicato, affidato alla magistratura, che deve tenere conto di diversi fattori, come la coerenza delle dichiarazioni, la rispondenza ai fatti accertati e la presenza di eventuali motivazioni che potrebbero spingere il collaboratore a mentire.
La figura del collaboratore di giustizia è spesso controversa, poiché si tratta di premiare chi ha commesso reati gravi. Tuttavia, si ritiene che la collaborazione possa essere uno strumento efficace per combattere la criminalità organizzata e il terrorismo, in quanto permette di ottenere informazioni altrimenti difficilmente reperibili e di smantellare le strutture criminali.